Scuola. Di Palma (Dir. Ufficio Scolastico Regionale) agli studenti: “Non rincorrete modelli impossibili. Vivete scuola e vita dando la giusta importanza ai veri valori” foto

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Zaini, cartelle, grembiuli. Sorrisi, lacrime, abbracci. Questa mattina, lunedì 16 settembre, il suono della campanella ha dato inizio ad un nuovo anno scolastico. In Emilia Romagna sono oltre 530 mila le studentesse e gli studenti che sono entrati in classe.

Nei giorni scorsi, il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Bruno Di Palma ha pubblicato una Lettera aperta  indirizzata agli studenti delle scuole dell’Emilia-Romagna, alle loro famiglie, ai Dirigenti Scolastici, ai docenti, al personale ATA, ai Dirigenti e al personale degli uffici dell’Amministrazione.

La Lettera

Carissime tutte e tutti,
anche quest’anno siamo giunti in prossimità dell’avvio delle lezioni. Per qualcuno di voi si tratta di un inizio, per altri di una meta, per altri ancora, la maggior parte, di un viaggio in corso. Per tutti ci saranno emozioni contrastanti: la gioia di rivedere i propri compagni di scuola e gli insegnanti, la curiosità di sperimentarsi in nuovi percorsi di apprendimento, ma forse per molti anche l’ansia di non sentirsi all’altezza delle aspettative.

Pensando alle parole da scegliere per voi per il nuovo anno scolastico, ho riflettuto su alcuni documenti di uno dei padri italiani della pedagogia, Andrea Canevaro. Fra le tante riflessioni da lui proposte e fatte proprie dalle scuole emiliano-romagnole e italiane, mi permetto di ispirarmi a lui per il mio primo accorato augurio. L’augurio è che possiate appartenere alla vostra scuola, alla vostra classe, al vostro contesto di vita, che possiate “farne parte”, cercando un equilibrio e una relazione positiva fra voi e l’insieme cui appartenete.

Non di rado, quando si parla di scuola, ci si imbatte in lamentele, critiche e talora purtroppo anche in conflitti. Sono convinto che la maggior parte delle difficoltà a volte possa nascere da una mancanza di senso di appartenenza e da poca cura. Lo dico soprattutto ai ragazzi più grandi: vivete la scuola, i suoi spazi, i suoi tempi, i suoi attori come parte di voi, siate attivi e propositivi. La scuola, con tutti i professionisti che lavorano per voi, vi verrà incontro. La scuola è di tutti, ma soprattutto di ciascuno di voi: abbiatene cura; custodite e salvaguardate i materiali ed i locali che avete la fortuna di avere a disposizione.

Qualche anno fa avevamo aperto l’anno scolastico – si era nel tempo difficilissimo della pandemia – con una frase di Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice di un premio Nobel, che è la seguente: “Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento. Tutto quello che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno”. Non dimenticate mai quanto è importante avere la possibilità di andare a scuola, per voi, per noi tutti e per il futuro di questo Paese.

Mi rivolgo poi a tutti coloro che lavorano nel mondo della scuola ed alle famiglie dei nostri bambini e ragazzi. È fondamentale che ciascuno di noi faccia il possibile per remare tutti dalla stessa parte: dirigenti, docenti, personale scolastico, genitori e familiari. Tutti dobbiamo essere consapevoli dell’importanza di salvaguardare il bene delle nostre future generazioni; i bambini, anche i più piccoli, capiscono immediatamente quando c’è uno scollamento tra docenti da un lato e famiglie dall’altro ed in tal modo è possibile che si disorientino.  È importante dare autorevolezza al ruolo dei docenti ed allo stesso modo rispettare quello dei genitori, ma con un unico obiettivo: il bene dei nostri studenti.

In particolare, al personale scolastico, qualunque sia il ruolo rivestito, dico: andate incontro ai vostri e nostri studenti, piccoli o grandi che siano. Cercate la giusta relazione e certamente sarà più lieve la responsabilità e l’onere quotidiano, che pure, lo sappiamo bene, sono notevoli. L’augurio che rivolgo a voi è di trovare costantemente la forza e le energie per gestire al meglio le difficoltà di cui il vostro lavoro non è certo privo, così come di gioire dei successi derivanti dai progressi dei vostri giovani allievi.

Chiudo rivolgendomi ancora agli studenti ed agganciandomi alle parole di Giovanni Allevi ed a quelle di Rita Levi Montalcini. Due personaggi notissimi, così diversi tra loro, che parlano entrambi dell’impossibilità di essere perfetti.

“Il concetto che arriva è sempre quello: dobbiamo vincere, essere forti, belli, ammirare le persone ricche, non dobbiamo dimostrare nessun tipo di fragilità. Questo è un bombardamento che genera ansia a tutti i livelli: chi riesce a tenere un passo del genere?” Giovanni Allevi

“Il fatto che l’attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l’imperfezione nell’eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato, sia più consona alla natura umana così imperfetta, che non la perfezione.” Rita Levi Montalcini

Vivete la scuola e la vostra vita dando la giusta importanza ai veri valori e non rincorrendo il superfluo, con la normale serenità che deve appartenere alla vostra età. Sempre più spesso vediamo ragazze e ragazzi che vivono sofferenza, disagio, senso di inadeguatezza. Non rincorrete modelli, cui siete sempre più esposti, di perfezione, di posizionamento sociale al top, di gare di visualizzazioni e ricerca di conferme più o meno volatili. Non inseguite a tutti i costi, né a livello fisico né a livello sociale, una perfezione che spesso non può esistere, per nessuno.

Buon anno scolastico! 

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