Forlì. Comitato Quartiere Romiti: “Siamo stati graziati, ma ora vogliamo risposte sulla messa in sicurezza”

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“Siamo stati graziati, ma adesso vogliamo risposte sui lavori. Non possiamo sperare sempre in un santo che ci protegga ”. Lo dice Stefano Valmori, coordinatore del quartiere Romiti, dopo che l’ondata di maltempo ha risparmiato questa volta la popolosa area di Forlì, devastata nel maggio 2023.

“Come quartiere Romiti possiamo dire che ci è andata bene questa volta, siamo stati fortunati. Negli occhi della gente ho visto la paura, il timore di perdere tutto ancora una volta, i sacrifici che si sono fatti per mettere a posto le case. La gente è esasperata, non ne può più . Questa prova è stata pesante, per 24 – 36 ore ci siamo mobilitati. Quando alle 4 dell’altra notte abbiamo visto che mancavano 10-12 centimetri all’esondazione del Montone, abbiamo iniziato a pensare che stavamo perdendo tutto” racconta.

“Adesso basta però, perché si deve fare qualcosa di più serio e chi è preposto deve farci vedere il suo impegno. Siamo molto arrabbiati: è una cosa vergognosa che a 16 mesi dall’alluvione dobbiamo essere qui con le lacrime agli occhi e a pregare qualche santo perché il Montone non esondi”.

Dal quartiere Romiti chiedono risposte: al Consorzio di bonifica, al Comune, Regione, Cer, Ferrovie dello Stato.

Dobbiamo solo sperare di essere fortunati o possiamo sperare che qualcuno si muova? Questa volta abbiamo avuto la possibilità, grazie ai volontari del quartiere che ringrazio, di accudire le persone che sono rimaste fino alle 6 nel palazzetto perché non se la sentivano di stare a casa. Abbiamo avuto thè e caffè caldo dai cittadini, coperte e materassini. Ringraziamo il Comune che ci ha concesso la struttura. Abbiamo tenuto, inoltre, centinaia di auto nel parcheggio per salvaguardarle e dare tranquillità ai proprietari dei Romiti nel caso fosse successo qualcosa. Abbiamo avuto volontari che andavano casa per casa per dare notizie, in parrocchia 30 ragazzi tra cui gli scout per salvaguardare il materiale che avevamo sistemato lì”.

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