Elena Ugolini a Ravenna: mi sono candidata per i miei figli e i miei studenti, al centro le persone per cambiare il modo di governare la Regione

Elena Ugolini, la candidata civica per la presidenza della Regione, appoggiata dal centrodestra, ha trascorso oggi 27 settembre una giornata intensa a Ravenna. Fra incontri con gli imprenditori e al porto, fra una visita ai lidi nord e ad altre realtà e prima di incontrare i cittadini in serata al Grand Hotel Mattei, si è concessa alla stampa, all’interno del Ristorante I Passatelli. Ad accompagnarla i leader locali dei partiti che la appoggiano – Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. A fare gli onori di casa Nicola Grandi per Viva Ravenna.

Elena Ugolini, come sempre elegante, gentile e sorridente è arrivata accolta da un applauso e dall’appellativo di donna coraggio. In mano reggeva un bel mazzo di fiori. All’incontro coi giornalisti, si è accomodota a capo tavola. Alla sua destra Grandi (Viva Ravenna) e Ferrero (Fratelli d’Italia), alla sua sinistra Conti (Lega) e Dore (Forza Italia).

Partono gli alleati di centrodestra di Ugolini, ed è un crescendo di accuse alla Regione. La faentina Roberta Conti della Lega non usa giri di parole: “La Regione è incapace e incompetente, lo ha dimostrato con l’alluvione: gioca sulla pelle delle persone. Se non sono state fatte le casse di espansione è colpa di Bonaccini che poi è scappato in Europa.” Fabrizio Dore di Forza Italia dice che “la sfida di Elena Ugolini è difficile e ambiziosa, perché in Emilia-Romagna c’è una malattia dell’elettorato” che vota sempre per la sinistra: “l’elettorato è un malato che non sa di esserlo” in questa che era e resta “una terra comunista”. Alberto Ferrero di Fratelli d’Italia – che potrebbe essere un futuro consigliere regionale – attacca il sindaco e candidato del centrosinistra Michele de Pascale, lo definisce “desaparecido”, gli imputa una guida disastrosa di Ravenna e termina citando Dante: “la sola idea che de Pascale possa guidare la Regione fa tremare le vene e i polsi.”

Poi tocca a Ugolini, sempre gentile e moderata nei toni, ma molto determinata. Esordisce con una domanda. “Chi me l’ha fatto fare? Me lo hanno chiesto e l’ho fatto per i miei figli e i miei studenti. Questa Regione è bella e attrattiva, è un punto di riferimento, la sua forza sono le persone che vivono, studiano e lavorano qui. E io voglio mettere al centro proprio le persone. Gli insegnanti che insegnano e i genitori che si prendono cura dei figli. Quelli che si prendono cura degli anziani e degli ammalati. Chi fa impresa. Mettiamo al centro le persone: tutte le nostre leggi debbono essere conseguenti rispetto a questo principio.”

Elena Ugolini dice che vuole partire dai bisogni delle persone, dal loro ascolto. E poi bisogna progettare insieme a chi è competente, per “fare e crescere insieme”. Perché dobbiamo “pensare a ciò che vogliamo essere da qui a 10 anni. Girando in lungo e in largo ho visto dappertutto che ci sono idee e progetti fermi, aspettano da 10, 20, 30, 50 anni. Io voglio che si passi in breve tempo dalle idee ai progetti e dai progetti alle realizzazioni.”

Mettere al centro le persone – come un mantra – viene declinato da Ugolini rispetto ai temi della sanità, della scuola, del lavoro e dell’economia. Sulle politiche ambientali e del territorio dice: “Bisogna tenere insieme urbanistica, ambiente. mobilità e casa”. Attacca l’ideologismo ambientalista della sinistra “che ha impedito di tutelare l’ambiente e di mantenere puliti i fiumi. Si è pensato che i fiumi potessero mantenersi puliti da soli. Gli agricoltori venivano multati fino alla primavera scorsa se raccoglievano il legname nei fiumi”. Dice che occorre rivedere la legge urbanistica e le sue regole affinché “il consumo di suolo zero non sia solo uno slogan ma diventi una realtà”.

Sostiene di non essere negazionista del clima: “Io non sono una terrapiattista, il cambiamento climatico è una realtà e occorre su questo versante l’impegno di tutti. Gli eventi estremi esistono e si ripeteranno e occorre agire per mitigarli, facendo le opere strutturali necessarie per governare le acque. Ciò che contesto alla Regione Emilia-Romagna è di non avere fatto ciò che era necessario negli ultimi 20 anni. Voglio capire come sono stati spesi i soldi. Perché la Regione ha restituito 50 milioni anziché impiegarli per le casse di laminazione e perché il Comune di Ravenna ha speso solo l’1,4% di quanto ha ricevuto dal governo.”

Elena Ugolini difende a spada tratta il Generale Figliuolo “persona di grande responsabilità e serietà”, dicendo che il gioco dei dati impostato in questi giorni e volto a colpire il Commissario è “stato imbarazzante. Io spero che adesso lui dica effettivamente come stanno le cose.” Sui soldi per l’ambiente dichiara che “bisogna essere meno ipocriti” perché in questo paese “sono stati buttati dalla finestra miliardi sul bonus 110 e sul reddito di cittadinanza” ed è colpa di tutti i governi se non esiste un piano nazionale per la sicurezza idraulica e del territorio.

Su cosa può dare Ravenna alla Regione e sulla capitale dell’energia, come l’ha voluta definire de Pascale, il suo competitor, Elena Ugolini dice: “Ravenna può essere capitale dell’energia certo, ha il porto di grande importanza ma con un grave problema di infrastrutture.” Ma Ravenna è anche capitale dell’arte, della musica, della cultura, del turismo. E poi aggiunge: “Se il sindaco ha fatto delle cose buone saranno conservate”.

Termina dicendo che è contro ogni ideologismo, che non ha tessere di partito e non vuole creare alcun partito, né “mi candido per rappresentare Comunione e Liberazione, pur dovendo tutto a don Giussani”. Il fatto che altri di CL si presentino con de Pascale dimostra, dice, “che siamo liberi e non rappresentiamo un gruppo in particolare. Il mio percorso non è contro, ma per qualcosa: per cambiare il modo di governare la Regione, mettendo al centro la persona.”