Ci risiamo. Non chiamiamola maltempo, ma crisi climatica

Sedici mesi dopo la devastante alluvione del maggio 2023, che costò la vita a 17 persone e danni per 8,5 miliardi di euro, la Romagna si trova nuovamente di fronte alle conseguenze di un evento meteorologico estremo, di portata secondo alcune metriche superiore a quello già assolutamente anomalo di un anno fa. Il meteorologo Pierluigi Randi ha sottolineato: “Ci stiamo addentrando verso scenari inesplorati. Solo nel 2024, la Romagna è stata vittima di sei eventi di pioggia estrema. Nello scorso giugno a Forlì sono caduti 80 millimetri d’acqua in poco più di un’ora: è come se 800mila tonnellate d’acqua cadessero su un campo da calcio”.

Le nostre aspettative, le nostre capacità di previsione, le nostre infrastrutture, sono messe in crisi dalla realtà della crisi climatica. Ciò che siamo portati a interpretare come anomalia, è ormai una tragica normalità con cui dobbiamo decidere di fare i conti una volta per tutte.

L’estate boreale del 2024 è stata la più calda mai registrata e quello appena trascorso è stato il tredicesimo mese degli ultimi 14 in cui la temperatura media globale ha superato gli 1,5 gradi in più rispetto ai livelli preindustriali, la soglia che, secondo l’Accordo di Parigi sul clima, l’umanità non avrebbe dovuto oltrepassare prima della fine del secolo. I livelli di scarsità idrica registrati nella provincia di Forlì-Cesena sono stati più bassi rispetto all’anno più siccitoso di sempre (-2,47 metri nel 2024 contro i -2,28 metri del 2022), e il mare Adriatico ha stabilito nuovi record di temperature, sfiorando i 30 gradi con ondate di calore che compromettono la vita marina.

Il clima sta collassando, quindi, ma come società stiamo facendo abbastanza per rispondere a questo collasso?

Il 19 settembre Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei Geologi della regione, ha dichiarato: “ora serve il coraggio di dirsi le cose in faccia, il coraggio, per chi ha sempre rifiutato l’idea del cambiamento climatico, di ammetterlo, e di adottare azioni drastiche”. Questo deve valere su due fronti, sia intervenendo sulle cause, con una collaborazione internazionale e globale, sia mettendo mano alla sicurezza del territorio, per renderlo più resistente a nuove catastrofi.

Per prevenire il surriscaldamento globale e le devastanti conseguenze meteorologiche, è necessario mettere in campo ogni azione possibile per diminuire le emissioni di gas serra. I partiti liberisti e le destre neofasciste, quando non tengono posizioni dichiaratamente negazioniste rispetto alla crisi climatica, si limitano a proporre una generica “transizione energetica” legata ai consumi e alle buone pratiche individuali, scaricando la responsabilità del cambiamento su cittadini e cittadine che sono in realtà vittime inermi di fronte a fenomeni di questa portata.
Non più tardi di due giorni fa Giorgia Meloni ha dichiarato nuovamente guerra alle soluzioni e al Green Deal. Trump si presenta alle elezioni con un chiaro programma di promozione dei combustibili fossili.

Consumare energia da fonti rinnovabili a livello locale è fondamentale e urgente, ma non è sufficiente. Occorre investire risorse e smettere di produrre crisi climatica con cementificazione, consumo di suolo, modelli di trasporto focalizzati sull’auto privata, costruzione di poli logistici per le multinazionali, con una politica che di fatto finanzia e protegge le grandi aziende territoriali che emettono gas inquinanti e climalteranti, per il profitto di pochi a discapito della vita della popolazione.

Come Alleanza Verdi e Sinistra, crediamo che la politica debba agire con coraggio su tutti i livelli, perché la crisi climatica si può contrastare solamente mettendo un freno al mito della crescita infinita in un territorio stremato e con risorse agli sgoccioli.  Per questo motivo parteciperemo alle prossime elezioni regionali con un programma ambizioso e radicale, perché per affrontare e contrastare il cambiamento climatico occorre un cambiamento sistemico, politico, economico e culturale.

Non ci rassegniamo all’aumento di eventi estremi sempre più devastanti per il territorio e per i suoi abitanti. Ci meritiamo un futuro migliore, possiamo iniziare a costruirlo già da oggi.

Alleanza Verdi e Sinistra – Forlì-Cesena