Boris è arrivato sulla Romagna: porta piogge e rovesci anche intensi ma non come nel 2023. Sabato e domenica il meteo migliora

L’hanno chiamato Boris ed è in arrivo: il maltempo che sta già cominciando ad imperversare sulla nostra regione è causato dalla stessa depressione che ha portato danni enormi su Austria orientale e buona parte dell’Europa centrale: il vasto campo di alta pressione formatosi sul Nord Europa la sta spingendo verso ovest, ma nel frattempo si è naturalmente indebolita.

Quindi, occhi aperti, ma senza andare nel panico: quello che succederà nelle prossime ore non ha nulla a che vedere con la tragedia che ci ha colpito nel 2023. Attenzione a fiumi e corsi d’acqua, evitando comportamenti pericolosi, ma non è il caso di pensare al peggio. Parola di esperto: ne abbiamo parlato con il meteorologo AMPRO, Pierluigi Randi.

COSA DOBBIAMO ASPETTARCI

“Entro la notte di oggi si dovrebbe posizionare tra il Tirreno centrale e la Corsica e siccome la temperatura superficiale del Mediterraneo è ancora molto elevata, circa 3 gradi sopra la norma, il vortice depressionario subirà un processo di ringiovanimento, cioè si riattiverà – spiega Randi -. Verrà interessata anche la nostra regione, oggi presumibilmente in forma moderata e intermittente, con piogge, rovesci e qualche pausa, perché siamo ancora nella fase iniziale”.

Tra domani e giovedì è invece previsto il picco di intensità. Questo vortice farà risalire verso di noi un fronte nuvoloso abbastanza compatto, con all’interno piogge e rovesci. “Sono previsti venti da Est-Nordest – aggiunge Randi – e questo porta le piogge a concentrarsi sull’Appennino e su tutta la fascia pedecollinare, la fascia della via Emilia per intendersi. Lì, con ogni probabilità, ci saranno gli accumuli di piogge maggiori, non oggi però, ma tra domani e giovedì.

Ne verremo fuori venerdì con le ultime piogge, che saranno sempre più deboli e discontinue, fino a quando la depressione si allontanerà verso Ovest e ci lascerà in pace. Per il week end, sabato e domenica è previsto un netto miglioramento delle condizioni.

“Tra la serata di oggi e la giornata di giovedì invece – commenta l’esperto – è possibile che gli accumuli di piogge sull’Appennino siano abbondanti. Giovedì probabili accumuli di pioggia abbondanti anche dalla pianura fino alla costa, ma nel complesso, in questi due o tre giorni la maggior quantità di pioggia cadrà in montagna”.

Condizione che ha fatto alzare il livello di attenzione per fiumi e corsi d’acqua: è probabile che tra domani e giovedì, più probabilmente giovedì, i livelli idrometrici dei fumi si alzino, fino a che soglia non è dato saperlo, dipende da quanta pioggia cadrà.

“A differenza dell’alluvione dell’anno scorso oggi siamo di fronte ad un fenomeno meno intenso – rassicura Randi -, non paragonabile, caratterizzato però da più rovesci, maggiormente localizzati e comunque consistenti”.

I fiumi potenzialmente più a rischio saranno il Santerno, il Lamone, il Senio, il Savio e il Ronco, quindi nel bacino idrografico tra Ravenna e Forlì, con qualche allargamento fino al riminese.

L’acqua accumulata in collina dovrà poi scendere a valle e, con i venti da Nordest che spirano attorno ai 50-70 km/h, potrebbe crearsi il combinato di mareggiate e ingressioni marine ad ostacolare il deflusso.

In pianura e sulla costa però non sono segnalati particolari problematiche: al massimo qualche ristagno idrico, temporanei allagamenti urbani per problemi alla rete scolante, ma niente di significativo.

“Non dobbiamo cedere alla psicosi – sottolinea Randi -, dopo il duro colpo del 2023 siamo ancora molto sensibili, ma è il caso di mantenere la razionalità, monitorare una situazione che qualche insidia può nasconderla, senza però farci travolgere dall’ansia. Non dimentichiamoci che il disastro dello scorso anno fu causato dalla concomitanza di due eventi di pioggia estrema a distanza di meno di 2 settimane, con accumuli di pioggia superiori ai 200mm”.

“Sarà importante tenere comportamenti che non ci mettano a rischio – chiosa l’esperto -: oggi ma soprattutto domani e giovedì, non sostare nei sottopassi, vicino agli argini dei fiumi e dei canali, perché anche la rete scolante rurale potrebbe ingolfarsi, anche se i maggiori osservati saranno i fiumi. È difficile fare una previsione precisa, perché ancora non è chiaro dove pioverà di più, ma l’attenzione va prestata a tutta la zona appenninica e pedecollinare della Romagna, sia per quel che può accadere ai fiumi, che per il rischio frane”.