Alluvione, la minoranza in consiglio a Forlì: “ora servono proposte concrete. Chiediamo censimento danni, nuovi piani di protezione civile, ristori”

Ad oltre una settimana dal nuovo disastro che si è abbattuto sulla Romagna, pensiamo sia necessario porre fine alle polemiche strumentali e lavorare in maniera costruttiva per la ripartenza. Il luogo più adatto per svolgere questo compito sarebbe stata una commissione consiliare sulla ricostruzione, che però è stata bocciata senza ragione dalla maggioranza. Nondimeno intendiamo fare tutto quanto in nostro potere, in città e nelle istituzioni, per contribuire alla ripresa della comunità.

Per prima cosa sollecitiamo il Comune a realizzare senza indugio un censimento dei danni, come previsto dal Piano di Protezione Civile. Un buon censimento è cruciale per intervenire efficacemente con lavori urgenti, ristori equi per le famiglie e per effettuare richieste puntuali ai livelli istituzionali superiori. Rispetto allo scorso anno, fortunatamente, Forlì è stata colpita in maniera meno intensa, dunque nessuna motivazione può essere addotta per non svolgere il censimento: l’area alluvionata è più piccola ed è più facile passare casa per casa per registrare i danni.
Riteniamo fondamentale non solo sapere quanti danni hanno subito i forlivesi, ma anche cosa li ha provocati. Bisogna cioè includere nel censimento la causa di allagamento, aspetto importante anche ai fini assicurativi, chiarendo subito in quali zone ci sono stati problemi fognari, in quali di tracimazione del fiume, e in quali di rottura degli argini. Come hanno riportato molti testimoni, ad esempio, nella zona di via Isonzo l’acqua ha cominciato a tracimare dalla rete fognaria – evidentemente, ancora in condizione di grave fragilità nonostante le rassicurazioni del Comune- invadendo strade e case molto prima dell’orario della piena.

La nostra città deve inoltre investire molto di più nella protezione civile. La comunicazione dell’alluvione è stata anche questa volta deficitaria e molte persone sono rimaste confuse dal fatto che i messaggi oltremodo rassicuranti diffusi per tutta la giornata del 18 settembre sono stati sostituiti dall’annuncio della possibile esondazione solo a notte inoltrata. Serve poi una profonda revisione dei piani di protezione civile comunali, per approfondire i quali abbiamo già chiesto un’audizione in commissione consiliare. Investire sulla protezione civile significa anche ingrandire l’ufficio preposto, che ad oggi continua ad essere composto da un solo funzionario, che peraltro si occupa sia del comune di Forlì che dei 14 comuni del comprensorio, e dotarlo finalmente di un budget adeguato.

L’anno passato ci dice chiaramente che il commissario alla ricostruzione deve essere una figura che conosce il territorio. La gestione del generale Figliuolo si è dimostrata distante dalle esigenze delle persone e poco efficace. Chiediamo che il Governo stavolta si impegni in maniera chiara a nominare commissario alla ricostruzione il presidente della regione, chiunque esso sia dopo il voto del novembre prossimo.
Il Governo deve fare inoltre chiarezza sui ristori per i cittadini doppiamente alluvionati, che devono essere informati sulle modalità e sulle tempistiche per la comunicazione dei nuovi danni e su come questi verranno sommati a quelli del 2023. Il rischio da evitare è che burocrazia si aggiunga a burocrazia, peggiorando ancor più un processo di distribuzione dei ristori già lento e complesso.
Posto che la responsabilità di garantire l’arrivo in tempi rapidi di ristori adeguati all’entità dei danni ricade sul Governo, che aveva speso promesse chiare con gli alluvionati, crediamo che di fronte ad una situazione così drammatica l’Amministrazione debba pensare anche a interventi straordinari con risorse proprie, in particolare valutando lo stanziamento di un contributo a fondo perduto perlomeno a sostegno delle famiglie due volte alluvionate, come fatto da altri comuni limitrofi.

Una particolare attenzione va dedicata alle persone in affitto. L’emergenza abitativa è un tema importante e vanno predisposte squadre di tecnici che possano valutare gratuitamente l’agibilità delle case in affitto, tenuto anche conto che agli affittuari fino ad ora non è spettato alcun rimborso.
Al Governo chiediamo inoltre la messa a disposizione di risorse straordinarie, finanziarie e umane, per affrontare finalmente il tema di un nuovo piano complessivo per la messa in sicurezza del territorio sotto il profilo idraulico e idrogeologico, con una visione d’insieme che dalle colline arrivi sino alla pianura e che si misuri adeguatamente con i mutamenti climatici.

L’esigenza di interventi a sostegno dei settori produttivi del nostro territorio deve porre un’attenzione particolare al comparto agroalimentare. La filiera vitivinicola provinciale, che pesa per l’11% dell’intera produzione emiliano-romagnola e conta oltre 2000 aziende produttrici, è fra quelle più duramente colpite dato che l’alluvione si è verificata nella delicata fase della vendemmia, ma i danni sono stati severi per tutti i comparti. Per evitare la crisi di un’eccellenza del nostro territorio serve un cambio di passo da parte del Governo, con il rapido arrivo dei ristori per i danni (e per i danni del 2023) oltreché con una revisione complessiva del sistema delle assicurazioni catastrofali, troppo lento e macchinoso per dare davvero sollievo alle imprese.

Quelle che avanziamo sono richieste puntuali e di buon senso, che pensiamo possano contribuire a dare un primo sollievo alla popolazione forlivese, ormai estenuata dopo due alluvioni in 16 mesi e che per tale ragione intendiamo portare immediatamente in discussione nelle sedi competenti. Ci auspichiamo di trovare la massima apertura e condivisione da parte di tutte le forze politiche, che mai come ora hanno il dovere di evitare polemiche stucchevoli e dar prova di reale volontà di far squadra per il bene del territorio.

Gruppi consiliari Partito Democratico – Movimento 5 Stelle – Alleanza Verdi Sinistra – Rinnoviamo Forlì