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Alleanza Verdi Sinistra Forlì-Cesena: Serve un cambio di passo immediato. Il gasdotto SNAM è l’opera di una politica miope

Venerdì 23 agosto alle 19:30 parteciperemo all’iniziativa organizzata a Provezza da Marta Garaffoni e Federico Raspadori, che ormai da molto tempo lottano affinché il nuovo gasdotto SNAM non distrugga il terreno sul quale hanno piantato 800 alberi e piante e che ospita 90 animali. Come loro, Alleanza Verdi e Sinistra Forlì-Cesena considera il gasdotto di SNAM un’opera inutile, dispendiosa, che comporta enormi rischi, ambientali, politici e sociali per la provincia.

Il progetto del gasdotto, ideato decenni fa e reso obsoleto dall’evoluzione dei consumi e dalla transizione verso fonti energetiche rinnovabili, lega l’Italia a un modello energetico basato sui combustibili fossili, in netto contrasto con gli obiettivi climatici nazionali ed europei per il 2030 e con gli impegni presi nell’ambito dell’Accordo di Parigi. Il tracciato del gasdotto attraversa inoltre aree appenniniche ad alto rischio sismico ed idrogeologico: la sua realizzazione comporterà l’abbattimento di chilometri e chilometri di boschi, la distruzione di habitat naturali e uno spreco ingente di risorse, che troverebbero certamente un miglior utilizzo nell’ambito di investimenti verso una reale transizione ecologica.

Siamo consapevoli che le ruspe sono già in azione per realizzare questa ennesima inutile opera al servizio dell’industria fossile, che attraverserà i comuni di Sarsina, Sogliano, Mercato Saraceno, Roncofreddo, Cesena, Bertinoro, Forlimpopoli e Forlì. Ogni giorno avvistiamo le fettucce che delimitano i cantieri SNAM, in mezzo a campi e frutteti, percorrendo una E45 puntellata dagli eterni lavori in corso, ormai parte integrante dell’infrastruttura stessa e monumento mutevole all’incompetenza umana. Nondimeno crediamo sia cruciale che come comunità si rifletta su cosa il gasdotto SNAM rappresenti.

L’Italia non può e non deve diventare l’hub del gas europeo. Non si possono più abbattere intere zone boschive per far transitare gasdotti. Non si può rigassificare in un Mare Adriatico ormai in ebollizione e davanti alla Pianura Padana, zona densamente popolata e ampiamente logorata da industrie inquinanti. Non si possono più sostenere gli allevamenti intensivi che immettono nell’aria gas climalteranti come metano, ammoniaca e protossido di azoto. Il futuro del nostro paese dipende dalla cura che rivolgiamo ai territori che abitiamo: abbiamo bisogno di più sicurezza idrogeologica, di un processo concreto di superamento della dipendenza dai combustibili fossili, di una rinnovata coesistenza tra umanità e ambiente. La natura non è proprietà privata dell’uomo e va tutelata, come prevede la legge europea sul suo ripristino entrata in vigore il 18 agosto.

Su questo punto siamo ovviamente in disaccordo con la destra che nega la crisi climatica, si oppone alle energie rinnovabili e vuole riportare in Italia il nucleare. Ma purtroppo anche con una parte consistente di centro-sinistra, che continua a sostenere e incentivare tappe intermedie che frenano la piena transizione ecologica e considera il gas naturale una fonte energetica genericamente “green”. È tempo di assumersi la responsabilità di progettare e difendere un futuro giusto, equo, sostenibile per tutte e tutti, ed è giunto il momento che il Partito Democratico superi le lusinghe dell’industrialismo a breve termine, votato al miraggio di una crescita infinita in un pianeta ormai soffocato dalla crisi climatica, e trovi il coraggio di cambiare passo. Non c’è più tempo da sprecare nella direzione sbagliata.

Alleanza Verdi e Sinistra ha in mente un’ Emilia-Romagna realmente sostenibile, che investa esclusivamente sulle rinnovabili e punti ad abbandonare il prima possibile la dipendenza dai combustibili fossili. Auspichiamo che il gasdotto Sestino-Manerbio sia l’ultimo sussulto di un modello economico e politico inesorabilmente destinato all’estinzione.

Alleanza Verdi Sinistra Forlì-Cesena